Il Perdono e il suo significato spirituale

Il perdono

Costellazioni familiari Milano

Il concetto di perdono è spesso frainteso, eppure se ne parla spesso. Molto spesso perdonare sembra significare il famoso “porgere l’altra guancia”, atteggiamento da molti considerato passivo, come se gli altri potessero essere liberi di farci del male senza alcuna reazione da parte nostra.

Questa interpretazione del concetto di perdono porta molti a rifiutarlo completamente. Infatti, ci fa vivere nell’ingiustizia e avvertiamo l’altro come impunito dinanzi agli eventi da lui stesso causati. Altre persone al contrario amano immergersi in questa energia perché permette loro di sentirsi puri, migliori di chi fa del male.

Perdonando, ovvero passivamente porgendo l’altra guancia, si avvertono più meritevoli rispetto a chi agisce male. Eppure sentirsi migliori rispetto ad altre persone è sempre un movimento dell’ego, non dell’Anima. E’ l’ego infatti che ama innalzarsi al di sopra degli altri, che fa paragoni, che ha bisogno di primeggiare.

Ne consegue che in questa accezione il concetto di perdono è debole, blando. Serve soltanto ad accrescere il nostro ego e a fomentare la nostra rabbia.

Il perdono: che cosa significa perdonare in realtà?

Esiste un’accezione di perdono molto differente che implica l’acquisizione di consapevolezze profonde.

Proviamo ad esplorarla.

Innanzitutto, ogni evento è mosso da un senso spirituale ed ha un significato per noi, per la nostra vita.

Tutto ciò che ci accade, di bello e di brutto, ha un senso per noi, si crea e si manifesta nella nostra realtà affinché si possa procedere nel nostro cammino evolutivo. Dunque è importante ricercare il senso spirituale di ogni evento, anche quando qualcuno ci fa del male.

Sembra difficile scorgere il senso degli eventi negativi della nostra vita, eppure spesso significa semplicemente domandarci

“Che cosa posso apprendere da questa situazione, che cosa si è mosso in me dopo questo accadimento?”

Spesso, soprattutto se i fatti sono particolarmente dolorosi, queste considerazioni non potranno che affiorare dopo che sarà trascorso un po’ di tempo ma poi giungeranno a noi, prima sottoforma di domande e poi di risposte.

Il perdono e il senso degli eventi

Perdonare dunque implica accogliere il dono che si cela dietro un evento negativo, accoglierne l’insegnamento. Infatti finché io ritengo che un fatto sia non solo ingiusto, ma anche inutile faccio molta fatica ad “andare oltre”. Eppure se rendo un fatto ingiusto utile per me e per il mio cammino, integrando qualche nuova competenza e consapevolezza in me, allora più facilmente mi rendo disponibile ad andare oltre.

Il perdono infatti significa questo. Rielaborare la vicenda, comprendere che possiamo farne qualcosa di positivo per noi e per la nostra vita e scegliere con consapevolezza di muoverci oltre quell’evento, oltre quell’azione di quella persona. E significa anche comprendere che non spetta a noi “punire” il colpevole. Certo, accade che si debba agire nella vita per denunciare un evento, ma arriva sempre un momento in cui dobbiamo mollare il colpo e lasciare che sia qualcun altro e qualcosa di più grande di noi a prendere in carico la vicenda e rimettere ordine laddove c’è uno squilibrio.

Dunque bisogna comprendere interiormente i meccanismi del karma.

Il ruolo del karma e il processo del perdono

Come sappiamo il karma è quella concatenazione di eventi causa-effetto che costruiscono la realtà come noi la conosciamo. Dunque la legge del karma prevede che se compiamo un’azione ingiusta verso qualcosa o qualcuno l’energia di questa azione rimarrà attiva nel nostro campo energetico creando uno squilibrio che dovrà essere compensato. In pratica prima o poi raccoglieremo ciò che abbiamo seminato.

Tuttavia, il karma non è punitivo, ma è propositivo, ovvero ha come fine quello di aiutarci a comprendere la qualità della nostra semina ed aiutarci ad acquisire nuove consapevolezze che possano accompagnarci nel nostro cammino di evoluzione personale e spirituale. Quando comprendiamo la legge del karma accade qualcosa di molto importante: smettiamo di avvertire la necessità di ottenere giustizia perché la legge del karma si muoverà inevitabilmente in questo senso.

Ciò che ci interesserà maggiormente sarà essere attenti alla qualità della nostra semina, lasciando all’altro la responsabilità della propria.

Dunque se facciamo nostra la conoscenza della legge del karma siamo ancora più disposti ad andare oltre gli eventi della vita, rimettendoli alla vita stessa.

Perdonare dunque significa questo: integrare il dono che si cela dietro un evento, seppur doloroso e rimettere alla persona le conseguenze delle sue azioni, lasciando andare il rancore che invece ci tiene agganciati, trattiene energia e blocca il fluire della vita.

Perdonare, ma con i propri tempi

Quando qualcuno ci fa del male o comunque quando subiamo un torto possiamo dunque imparare a muoverci verso il perdono, nelle accezioni sopra descritte.

Tuttavia, dobbiamo darci il tempo, senza soffocare le nostre umane emozioni. Spesso, molte persone hanno fretta di perdonare e di affermare che tutto è a posto, che sono andate oltre, che sono in pace.

Eppure il perdono è una meta che richiede un cammino e questo cammino necessita di tempo e deve seguire le sue giuste tappe.

Non possiamo affrettare i tempi.

Essere umani significa anche entrare in connessione con le proprie emozioni. Dobbiamo permetterci di attraversare il dolore, di sostare nel dolore. Dobbiamo permetterci di sentire la rabbia, lasciarla esistere in noi per un po’. Non dobbiamo aver paura di queste emozioni e tanto meno dobbiamo negarle.

Fanno parte dell’essere umani e hanno una loro funzione.

Dunque, lasciamole emergere, ascoltiamole. Teniamo un diario in cui permettere a noi stessi di esprimerle, di lasciare che le lacrime fluiscano insieme alle parole.

Entriamoci dentro, permettiamoci di vivere tutto questo senza avere alcuna fretta di superarlo.

Il perdono è una meta meravigliosa e possiamo riproporre a noi stessi di camminare in quella direzione, ma poi dobbiamo permetterci di percorrere la strada per raggiungerlo.

Soltanto così potremo ad un certo punto accorgerci di essere andati oltre, di aver perdonato.

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