Siamo stati indotti a credere che il quantitativo di denaro che circola nella nostra vita dipenda esclusivamente dall’abilità personale e dalla fortuna.
Bisogna pertanto possedere doti imprenditoriale e una buona dose di fortuna per riuscire a vivere nell’abbondanza economica.
Eppure, non sempre questo è sufficiente.
A volte, il denaro si allontana da noi e noi da lui per cause energetiche, per convinzioni depotenzianti sul denaro, per patti e giuramenti di povertà stipulati in altre vite e che ancora gravano su di noi, o perché sono accaduti fatti ed eventi sventurati nella nostra famiglia e noi dobbiamo essere fedeli al sistema familiare e non possiamo assolutamente avere troppo o essere troppo felici.
La paura di avere troppo attanaglia moltissime persone.
Troppa felicità, troppa ricchezza, troppa fortuna, troppo successo.
Anneghiamo nella paura del troppo e neanche ce ne rendiamo conto. Spesso una parte di noi desidera superare la povertà e la carenza e si protende verso questo obiettivo, ma un’altra parte di noi teme una punizione.
E così l’entità denaro si allontana da noi.
Proviamo a prendere carta e penna e a fare un respiro profondo. Rispondiamo con sincerità e per iscritto a queste domande, senza pensarci troppo.
Che cosa accadrà se ci eleveremo al di sopra dei nostri limiti?
A quale punizione andremo incontro?
Che cosa accadrà se saremo più fortunati e più felici dei nostri genitori e dei nostri nonni?
Che cosa pensiamo di chi ha tutto? Di chi è ricco, felice e fortunato?
Cosa temiamo nel concederci la possibilità di essere ricchi, felici e fortunati?
Osserviamo le nostre risposte.
Ci soddisfano? Riteniamo che le nostre credenze siano potenzianti e ci permettano di vivere nell’abbondanza oppure ci sembra che alcune delle nostre risposte siano dettate da credenze depotenzianti, che ci allontanano dalla fortuna, della felicità e dalla ricchezza?
Ricordiamoci che è sempre in nostro potere scegliere nuove credenze, nuove verità, potenzianti per noi e per la nostra vita.
Si tratta di far pulizia dentro di noi di tutto ciò che è vecchio e di tutto ciò che non serve più.
E’ un nostro diritto, lo possiamo fare.
Francesca Bianchetti e Annalaura Cannamela